Ieri ero ad Akiba per prendere una nuova custodia scicchettosa per il mio DSlite (anche un pò per cercare la versione gialla Limited, lo ammetto) e sono imbattuto in una scena di una ferocia inaudita.
Vedo, al centro della strada ammucchiate in un cerchio che richiama l'Anfiteatro Flavio, ma in piccolo, un gruppo di persone agitare telefoni e videocamere al cielo, ragazze ridere e giungere i pugni al viso saltellanti, orde di salaryman in ghigni truculenti e
Ok basta, insomma c'è gente.
Al centro del cerchio, vestito di stracci e visibilmente sporco di vita sui marciapiedi, un ragazzo/barbone/friita seduto sulle sue gambe, prega farfugliando non so cosa. Ogni tanto batte le mani e, con gli occhi chiusi, guarda in alto e farfuglia, si china in un inchino completo e farfuglia, si alza, improvvisa una danza stentata e farfuglia.
La folla giapponese inizia ad avvicinarsi all'uomo a piccoli passi, inizialmente piccoli gruppi di due individui, poi stormi di fotografi e gente che spintona per sentire cosa dice il bonzo di Akiba.
Una coppia arriva a pochi centimetri dalla bocca del bonzo per ascoltarne le fushigina parole.
L'ominide non riceve soldi, non ha neanche una scatola per gli spicci davanti a se, è ormai alla berlina, scherno di tutti i passanti.
Per documentare il fatto ho ritratto i giapponesi che facevano foto al tizio in questione.
Non so perchè ho pensato alla gabbia del panda nello Zoo di Ueno.
E poi al gentil massacro di Nanchino.
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