giovedì, ottobre 05, 2006

Casi umani - Il Ninja


Quello che quasi sempre si cerca, qui a Tokyo, è un posto molto simile a casa.
Non intendo fisicamente, chiaramente.
E non che io faccia come i soliti italiani che vanno in cerca di pizza anche all’estero, ovviamente non c’entra nulla.
Quello che si cerca, in questo mare di persone, è qualcosa che, almeno ogni tanto, ci ravvicini al nostro modo di parlare, agire, sentire a casa.
Parlare tutto il giorno in una lingua diversa può essere pericoloso.
Spesso è bello invece prendersi un abuso di libertà.

Vaffanculo, a pheeo the na mignotta, ma li stramortaccitua e dell’anima de li mejo, aò ma che staddì, marimbarzi, a come tantitoli, a cometechiami.

Dopo sfoghi cosi, spesso, ci si sente bene.
Dopo sfoghi cosi, spesso, si respira.

Essi perché tutto il giorno a mangiare riso e a fare inchini va a finire che ti si sposta la schiena, ti accorci, gli occhi ti si stringono e incominci a pisciare controvento anche te.
L’Università giapponese è incredibilmente stupida, a volte.
Ore ed ore a ripetere le stesse, noiose, interminabili stupide cose.
L’approccio creativo, da queste parti, è bello che sepolto.

Difficilmente qui si spiega il perché prima del fatto.
Se lo chiedi, sei un cacacazzi.
Se chiedi ai professori il perché, in modo creativo (comparazioni parallele?), sei un cacacazzi.
Se chiedi ai negozianti se c’è questo (e magari non c’è), sei un cacacazzi, sei fuori dalle regole, stai dicendo loro che nel LORO negozio manca qualcosa.
E’ tutto cosi.
I miei amici giapponesi, di tutte le età, prendono e mi confermano la cosa.
Lo richiedo in inglese, per sicurezza, stessa risposta.

I primi giorni ho spesso spaventato i miei insegnanti.
Dopo un po’ ho imparato a NON alzare la mano.
Ci si fa i cazzi nostri, lei arriva alla fine del foglio che ci deve spiegare, timbra il cartellino e tutti contenti.
Il resto non esiste.
Le domande, i confronti, nulla.
Si fanno quelle due, tre cazzate per far pensare agli alunni che questo non sia vero, e via.
La gente l’ha capito.
C’è un tedesco stupidissimo che di sport fa il Ninja.
“Che sport fai in Germania?”
“Ninja.”
Come ninja.
E che fai te nasconni sullarberi.
Numme sparà e stellette eh, che so debole de core, a Shinobbi.
“Nono, eheh (ha rosicato), non mi nascondo sugli alberi, eheh (ha rosicato ancora)”
“E che fai aò”
“Noi del Ninjutsu ci si ha un’aura speciale”, dice, con il faccione da campagnolo.
“Vedi quelli che fanno Karate, o Judo, o Jet Kun Do, sono tutti uguali.”, dice.
“Io non voglio combatterti”, dice.
E no e che volemo fa, pettinamo barbi bella moda?
“No, io voglio SENTIRE i pugni”, dice.
Mi guarda e fa il pugno.
“Se ad esempio li usi troppo come nel Karate, alla fine non li senti più”, dice.
“Se invece li usi poco o ti difendi sempre, non sai più usarli”.
“Se devo veramente combatterti basta che io faccia i giusti movimenti quando tu mi attacchi, ma se voglio SENTIRE i pugni devo farlo concentrandomi sul mio corpo”
Rifà il pugno.
Ma io taa darei na bella passonata sui denti, a te e a nino il mio amico ninja.
Altro che sentire.

Poi si continua.
“E cosa fai nella vita, di bello, in Germania? Avrai una donna, immagino.”
“Ah, una ragazza, dici?”
No, dico un camaleonte poggiato su una femmina.
“No, non ce l’ho.”
E te credo, starà co Sampei e caa Carpa d’Oro, razza di obeso nerd finto duro del cazzo.

Il tizio a lezione è da morire dal ridere.
E’ stato messo in una classe inferiore, e per recuperare e poter stare con noi del livello sopra si è fatto un culo mica da poco.
Lo vedevi a lezione che saltava come un Leone marino con la mano alzata, per rispondere.
“U!”
Vediamo chi risponde
“U!”
Alloooora, vediamo vediamo
“U!”
“U!”

“Prego, risponda lei”
Risponde.
La dice giusta, ovviamente.
Siamo arrivati al punto che il tizio si è sentito la musicassetta del libro circa 400 volte.
Sa tutte le versioni a memoria.
I prof lo mettono alla prova e io lo guardo come si guardano le scimmiette che riescono a leccarsi il culo da sole al circo.

“Io folere diren frasen! ____(riempire con la frase)__________”.
Poi la dice e fa lo sguardo soddisfatto.

Sa tutto.

Lo vedi che ormai guarda tutti con occhi superiori.
Noi, si sa tutto anche noi, ma lui sa tutto a memoria.
QUI, equivale a sapere più degli altri.
Gli insegnanti non badano al tuo ragionare, non c’è tempo, ergo lui impara a memoria e il giorno dopo ripete.
Magari per sbaglio ascolta la cassetta di Le Ore Special Pornstars Edition 2006 e il giorno dopo si esibisce in una serie di guaiti tipo coyote.
Auuuu.

Chi lo sa.
Il tipo in questione, fra l’altro, è uno di quelli a cui piace nascondere i suoi difetti per far vedere che è uno normale, umile, omologato.
Chissà cosa dicono insieme lui e il suo altro amico tedesco. (il Killer, ndA, ne parlerò a breve).
La fiera del siparietto comico è quando ride, anche in modo smodato, alle sciocchezze che ogni tanto dicono i Prof alla classe.
Lui ride cosi se li ingrazia.
E’ una tecnica ninja.

La Prof dice: “Sapete ragazzi, oggi è il compleanno del mio gatto, ma che sciocchina che sono a dirvelo, hihihi”
Eccolo pronto.
Prende la rincorsa, si invola dalla curva.
Comincia a ridere, da ammazzarsi.
Guarda gli altri, ahahahah.
Ahahahah.
Aahahaha.




Ahahahah.


Noialtri si sorride, si, ok, ma in stile si, ok, è una cazzatina.
Lui è a pancia all’aria.

Ahahahagha.

Allora me lo immagino in Germania, lui e due bustine di biuste nella mano sinistra, le stellette e la spada nell’altra, vestito di nero e pittato in volto, scendere dagli alberi camminando in verticale ed andare in un pub lui e gli altri suoi amici ninja con l’aura, ad inculare birra a pinte per poi sparare esplosivi scomparendo.
Puff.

La Prof intanto fa un’altra domanda e lui vuole rispondere.
“U!”

Vediamo chi risponde

“U!”

Vediamo vediamo

“U!”

Vediamo, allora, tu

Era partito di leone marino cosi, senza preavviso.
Noi si guarda la scimmietta leccarsi il culo, gli si fa fare il lavoro sporco (completare frasi di 6 righe a memoria in giapponese), e gli si dice che è bravo.
Mi fai rivedere la scena del culo, grazie.

I prof l’hanno capito, ovviamente.
La storia sta diventando maledettamente competitiva.
Pieno di scimmiette, anche dalla California.
Per il caso umano americano, visto che è una cosa da affrontare in gruppo e seriamente, rimando la storia al prossimo, dettagliato ed esauriente capitolo dedicato al Made in McDonald’s land.

Baci

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