mercoledì, giugno 20, 2007

Mizuiro Blood & KFC

Ieri ero di passaggio davanti all'università, ed ho notato che da KFC hanno in listino un nuovo tipo di pollo, il RED HOT KING, che dicono sia piccantissimo e sembra promettere meraviglie per noi amanti del Jamaikan Hot e famiglia ghekikarai.

Il giorno prima, preso da follia nippofila, mi ero accaparrato Mizuiro Blood, recensito da Famitsu con un buon voto (il che è affidabile tipo se ci giocasse la mia affittuaria pluriottantenne) e di cui sapevo poco o nulla se non che trattasi di gioco fuori dall`ordinario.



Dopo aver sbattuto tipo falena il muso contro la vetrina di KFC quelle tre, quattro, cinque volte, mi decido ad entrare ed a provare la suddetta specialità assessintheair del vecchio cazzaro che con la storia delle 38 spezie diverse cencanti tu sorella, no ammè.

Splendidamente, sono in Giappone.
Questo significa che, assieme al pollo, ai fazzoletti, salvietta umida, patatine e ketchup, nel vassoio è presente anche uno strano foglio.

A guardalo bene, aprete cielo, mi accorgo che sono le istruzioni per mangiare il pollo.
Non proprio per mangiarlo, ma c'è un disegno che mostra attentamente dove è posizionato l'osso gigante dentro la gamba di ex-volatile, onde evitare che noi gente d'ingegno lo si morda in stile chiappa di neonato.


Immaginando la scena al McDonald's a Ostia, mi accingo a provare il gioco, e con mia meraviglia, mi accorgo subito della follia dilagante del tutto.

Il gioco è un prodotto Bandai, ed i personaggi rimandano vagamente (vagamente) a quelli di Taiko no Tatsujin per il colore e gli occhi, ma anche ad altri 308mila che si sono visti da queste parti come anche no.

Partiamo subito col segare le gambe al tutto.
Mizuiro Blood (sangue blu, color dell'acqua), è un gioco altamente addictive se si è studiato il giapponese e si è un po' dentro la cultura (anche a livello di conoscenza della storia, in quanto verso il tredicesimo minigioco, quello del Kimatsu Shiken, dobbiamo saper leggere i kanji di gente come Shotoku Taishi, Noguchi Hideyo, Minamoto no Yoshitune e via dicendo).

Per tutto il resto della popolazione mondiale, out.

Insomma, non è che se vi imparate i kanji dei giochi perchè avete giocato ar giochetto de kenshiro che tanto ce la faccio ad annà avanti anche senza capi potete farcela.
Cioè, potete farcela (magari leggendo le soluzioni ogni volta che sbagliate un livello), ma è divertente come convivere con Solange.

Il motivo del titolo è dovuto alle fatto che il protagonista, quando schiatta nelle variegate maniere (che mi hanno un pò ricordato gli Happy Tree Friends), spurga sangue blu.

Il gioco è diviso in varie sezioni, tra le quali annoveriamo le espressioni onomatopeiche, le espressioni relative alle Matsuri estive, i kanji coi soli radicali dell'erba (primo minigame col professore che è una sorta di mucca pazza, mooo), i kanji dei pesci e molto, molto altro.

Il gioco in sé è una mera collezione di minigiochi intrervallata da fumetti piu o meno folli, e nulla piu, appartiene alla nicchia di giochi per soli appassionati di follie orientali.

Praticamente, 'na figata.
Bellissimo da giocare in gruppo tutti intorno al DS ad urlare i kanji :)

venerdì, giugno 15, 2007

Il demo di Zelda Phantom Hourglass!




Oggi ho provato da qualche parte ad Akiba il tanto atteso demo di Zelda rilasciato da Nintendo in ogni Nintendo Station dell'arcipelago nipponico.

Le prime impressioni sono state piu che positive, ed a parte una strana sensazione di “distacco” dovuta al non poter far correre e combattere il nostro eroe con l'apposita croce direzionale, dopo poco il nuovo metodo di controllo sembra filare via liscio come l'olio.

L'interazione con gli ambienti del demo è iperlimitata: possiamo raccogliere una pietra e tirarla a terra, per poi raccogliere il relativo cuoricino di energia, saltare dalle sporgenze, parlare con qualche npc, sputare ai vecchietti dalle finestre e poco più.
La sensazione che si ha girovagando è comunque bellissima: una sorta di Wind Waker portatile (ma forse mi mancherà falciare l'erba coi tasti, sopravviverò a stento).


Il menu introduttivo ci porta, con una semplice rotazione della camera attorno a Link seduto su un vascello attorniato da gabbiani in volo, al gioco vero e proprio.
Devo dire che comunque m'ha fatto effetto perchè a pisè, Uind Ueike sarà stato come te pare, ma c'aveva n'atmosfera d'altri tempi.


L'introduzione mostra Link sognare quel bischero di Tetra che gli chiede aiuto (“Link! Tasukete!”), per poi scomparire in una sorta di spirale violacea quando il nostro sempiterno eroe bambino si risveglia che vede le fate.

Ao vedo na fata, eppure m'avevano assicurato che era fresca dell'orto.
La piccola palletta luminosa ci informa che si chiama Shera.
Brava, l'ha scelto il prete?
Praticamente muovendo l'essere svolazzante con il pennino Link la segue sullo schermo che neanche staschi e ach.
Per saltare basta puntare verso la sporgenza, per raccogliere doppio click sull'oggetto, e cosi via.
La parte superiore dello schermo è deputata alla mappozza del luogo, in modo da avere sempre un riferimento veloce senza 30 sottomenu e 98 summon.


Il demo è limitato nella struttura a due case e 3 npc.
Il primo npc è un contadino ed è fuori nell'orto della prima casa, e ci spiegherà che per parlare con le persone bisogna semplicemente toccarle (ah).
Entrando dentro verremo informati dalla moglie che grazie al pennino possiamo sapere, cliccandoci sopra, lo yomigana dei kanji difficili, ottimo per chi è alle prime armi nello studio del giapponese (o per i bambini lemonici, chiaramente).




Uscendo dalla prima casa ci si potrà dirigere praticamente solo alla rimanente seconda magione, visto che se si prova a prendere sentieri alternativi Trilly sencazza e comincia a di ando vai, de che, devi passà dar vecchio, ch'ai na bustina de fiato, na scureggia de vita eccetera.



Nella seconda casa il vecchio (terzo npc) ci informerà della Nave Fantasma e della nostra missione, e qui il demo finisce, e anche un po' barbaramente a dire il vero.

Ammazza che braccine aò.

Avrei voluto veramente provare il boomerang (tracciando la traiettoria come da video sulla Nintendo Station), però il tutto credo sia da rimandare violentemente al 23 Luglio, giorno in cui il titolo sarà messo in vendita.

E in cui io dormirò poco, credo.

PS: Per chi volesse scaricare tutte le immagini, ho uplodato il file da qualche pizzo qui: http://mihd.net/kwbf6u

mercoledì, giugno 13, 2007

Il nuovo film di Miyazaki




Una delle scorse serate, non oberato dagli esercizi a casa, stavo guardando questo interessantissimo servizio sulla storia dello Studio Ghibli e del rapporto che c'è fra i tre capoccia del suddetto Studio.

Alla fine del servizio, Suzuki-sama prende un cartellone ed espone un artwork del prossimo lavoro dello Studio.
Tristemente, la cosa è durata pochissimi secondi, nei quali impacciatamente sono riuscito a partorire solo una foto con il cellulare (oddio foto).

L'artwork mostrava un essere (una sorta di elfo? Spiritello? Kappa?) in un secchio tenuto fra le gambe da qualcuno (qualcuno che sembra seduto in una macchina?).

Suzuki-sama non ha voluto dire nulla a proposito.

Sapevatelo.

martedì, giugno 05, 2007

Il bonzo di Akihabara


Ieri ero ad Akiba per prendere una nuova custodia scicchettosa per il mio DSlite (anche un pò per cercare la versione gialla Limited, lo ammetto) e sono imbattuto in una scena di una ferocia inaudita.

Vedo, al centro della strada ammucchiate in un cerchio che richiama l'Anfiteatro Flavio, ma in piccolo, un gruppo di persone agitare telefoni e videocamere al cielo, ragazze ridere e giungere i pugni al viso saltellanti, orde di salaryman in ghigni truculenti e
Ok basta, insomma c'è gente.

Al centro del cerchio, vestito di stracci e visibilmente sporco di vita sui marciapiedi, un ragazzo/barbone/friita seduto sulle sue gambe, prega farfugliando non so cosa. Ogni tanto batte le mani e, con gli occhi chiusi, guarda in alto e farfuglia, si china in un inchino completo e farfuglia, si alza, improvvisa una danza stentata e farfuglia.

La folla giapponese inizia ad avvicinarsi all'uomo a piccoli passi, inizialmente piccoli gruppi di due individui, poi stormi di fotografi e gente che spintona per sentire cosa dice il bonzo di Akiba.

Una coppia arriva a pochi centimetri dalla bocca del bonzo per ascoltarne le fushigina parole.

L'ominide non riceve soldi, non ha neanche una scatola per gli spicci davanti a se, è ormai alla berlina, scherno di tutti i passanti.

Per documentare il fatto ho ritratto i giapponesi che facevano foto al tizio in questione.

Non so perchè ho pensato alla gabbia del panda nello Zoo di Ueno.
E poi al gentil massacro di Nanchino.