domenica, agosto 31, 2008

JUBEAT!!!




Some awesomeness.
Non lo conoscevo e mi ci son trovato con amici.
Qualcosa di incredibilmente semplice ma divertente, appagante.
Una serie di pannelli touch screen (con le copertine delle canzoni dentro ai pannelli), diverse canzoni tra cui scegliere, si preme la canzone e via.
Il tutto consiste nel premere al ritmo di musica, fattibile con diversi livelli di precisione a seconda del momento in cui si preme il pannello.
Molti tasti in contemporanea è la norma, anche a livello base.

Ho provato MihimaruGT, Peach, Scatman e YMCA.
C'è una gran sensazione di essere nel flusso musicale, che ovviamente scomparirà alzando il livello di difficoltà.
Ho provato infatti il basic (e si può fare), advanced pure pure, ma chiaramente immagino cosa sarà avvicinandosi ai livelli Expert, Asian e Scimmia Spaziale.

Bello

sabato, agosto 30, 2008

20th Century Boys



Alla fine, 5 e mezzo o 6--.
Quasi metà del film è sopra la sufficienza, montaggio buono, buoni effetti speciali (ottimi per una produzione di questa scala), e gli eventi si susseguono decentemente.
L'altra metà purtroppo troppo bignamizzata rispetto all'opera originale (con tutto il rispetto per il Sig. Bignami, anzi approfitto per dirLe grazie per la prima parte del Paradiso).

Un paio dei soliti scivoloni (musiche, recitazione, ripetizioni) che ormai vabbè, son quasi abituato, e il casting a mio avviso non preso in pieno per tutti, vedi Karasawa a fare Kenji.
E' evidente come portare su schermo un'opera cosi complessa, tanto nel plot quanto nella profondità dei personaggi, sia follia pura.
E' come quando il barbiere ti dice che cambia forbice prendendo quella per sfoltire.
In questo caso nello specchio vedi cadere al suolo, l'una dopo l'altra, battute e sfumature, posti ed oggetti, sentimenti e personaggi, qui uccisi nel cuore della loro sostanza più importante: le loro storie.
Se ne va buona parte della bellezza della constestualizzazione temporale (nel passato) che tanto mi era piaciuta nell' opera originale, e buona parte di quello che pensano i personaggi in generale e nei confronti della vita.
E quello che resta in piedi è lo scheletro della storia, e due battute ciascuno per caratterizzare i personaggi, ma è normale.
E' ovvio che il resto, il più bello, è ancora fermo in immagini, quelle coi botti con scritto kaboom e le chitarre mute simbolo di ribellione.
Che si fanno sentire, però, più forti ancora da dentro le pagine di un fumetto.

lunedì, agosto 18, 2008

Ponyo!


La prima volta che ne ho sentito il motivetto ero quasi disgustato.
Alla radio, Ponyo.
Vai da Lawson, entri e parte Ponyo.
I pupazzi di Ponyo.
In tv, una ragazzina stile zecchino d'oro e due cinquant'enni dietro di lei cantano Ponyo. Due mesi prima del film.
Apro il frigo e c'è Ponyo.
Cassetta delle lettere, i volantini di Ponyo.
Cerco le ciabatte e il vicino sente Ponyo.
Previsioni del tempo e la ragazzina che compare alla bastarda e attacca a cantà Ponyo.
Gli strap di Ponyo, puzzle di Pogno, Film porno con Pogno e poognetta, Gatchapon con Ponyo, Ponyo, Ponyo.
Il fottuto Orwell dal vivo.

Visto oggi per la prima volta.
Gli preferisco Totoro, ma c'è cmq da dire che sia il comparto visivo che quello musicale sono di grande impatto.
Soprattutto quello visivo: no cg, fondo del mare incredibilmente bello, con tutte le microcreature possibili ed immaginabili dai trilobiti a malgioglio e solange che, come aveva detto Miyazaki, sono state animate.
Il lato Hisaishano del tutto è il solito e bello, ma forse più disneyano che miyazakiano doc.

Credo che Ponyo sia il film più per bambini che abbia fatto Miyazaki.
Vedere film del genere con spirito logico ha senso tipo avere Aria Giovanni gratis una notte e passare il tempo a chiederle se anche lei ha avuto l'Atari XE o come finisce Tusker per C64.
Trama semplice e quasi smembrata all'osso, cattiveria quasi mai presente, logica spesso assente.
Il tutto è a volte di una carineria quasi stucchevole.
Ci sono i motivi ricorrenti del maestro, natura, ambiente, l'eroina forte e tutto il resto.
E poi c'è quella nota, quella che non esiste e che solo lui riesce a premere sul pianoforte.
Va visto di cuore, credo.
E per gli altri con un bambino accanto, per farselo spiegare.